Museo "Tiere Motus" - Venzone, Ente di decentramento regionale di Udine

Indirizzo: Via Mistruzzi, 4, 33010 Venzone UD, Italia.
Telefono: 3757847119.
Sito web: tieremotus.it.
Specialità: Museo di storia locale, Attrazione turistica.
Altri dati di interesse: Dispositivi di ascolto assistito, Ingresso accessibile in sedia a rotelle, Bagno accessibile in sedia a rotelle, Parcheggio accessibile in sedia a rotelle, Tavoli accessibili in sedia a rotelle, Toilette, Ristorante, Adatto alle famiglie, LGBTQ+ friendly, Luogo sicuro per transgender, Adatto ai bambini.
Opinioni: Questa azienda ha 152 recensioni su Google My Business.
Media delle opinioni: 4.6/5.

Posizione di Museo "Tiere Motus"

Il Museo Tiere Motus è un interessante museo di storia locale situato in Via Mistruzzi, 4, 33010 Venzone UD, Italia. Il numero di telefono per contattarli è 3757847119 e puoi anche visitare il loro sito web all'indirizzo tieremotus.it per maggiori informazioni.

Il museo offre una varietà di attrazioni per i visitatori, tra cui dispositivi di ascolto assistito, ingresso accessibile in sedia a rotelle, bagno accessibile in sedia a rotelle, parcheggio accessibile in sedia a rotelle, tavoli accessibili in sedia a rotelle, toilette, ristorante, è adatto alle famiglie, LGBTQ+ friendly, luogo sicuro per transgender e adatto ai bambini. Con queste caratteristiche, il museo è in grado di accogliere una vasta gamma di visitatori e garantire una piacevole esperienza a tutti.

Il Museo Tiere Motus è specializzato in storia locale e attrazioni turistiche, offrendo una prospettiva unica sulla regione di Venzone UD. I visitatori possono aspettarsi di immergersi nella cultura e nella storia locale, con mostre interattive e exhibit coinvolgenti.

Questo museo ha ricevuto un totale di 152 recensioni su Google My Business, con una media delle opinioni di 4.6/5. Questo punteggio alto indica un'elevata soddisfazione dei visitatori e una forte raccomandazione per coloro che cercano un'esperienza di museo di alta qualità.

Recensioni di Museo "Tiere Motus"

Museo
Marco
5/5

Bellissimo museo, molto coinvolgente nel racconto della tragedia che ha colpito il Friuli nel 1976. Personale assai gentile e preparato

Museo
Roberto De Philippis
5/5

Museo da visitare assolutamente. Emozionante e organizzato in maniera eccellente. Mi è molto piaciuta la divisione in sezioni e ho molto apprezzato la sezione tecnica, che mette in evidenza il grande impegno scientifico e tecnico che c'è stato nella ricostruzione. Commoventi molte foto e testimonianze. Come suggerimento credo che sarebbe opportuno organizzare anche un percorso per far conoscere questa vicenda ai bambini con un linguaggio e materiale iconografico adatto alla loro età. E poi, il museo va pubblicizzato in maniera maggiore!

Museo
Pierluigi Occhetti
5/5

Interessantissimo museo per non dimenticare la tragedia dei terremoti del 1976 i racconti commoventi dei sopravvissuti, la rinascita del Friuli dopo quell' immane tragedia che causò quasi mille morti. Bellissimo anche il borgo di Venzone con il suo caratteristico centro storico e il duomo stupendamente ricostruito. Unica pecca: in tutto il comune di Venzone non c'è una colonnina per ricaricare auto elettriche.

Museo
ANTONIO FUSCO
5/5

Bellissimo Museo a Venzone che racconta in modo egregio la tragedia del terremoto in Friuli del Maggio 1976.Ma descrive anche l' esemplare rinascita del popolo Friulano con una ricostruzione che è diventata famosa nel mondo

Museo
Michel Giovannini
3/5

Esperienza multimediale che a Sara é piaciuta... a me così così. Diciamo che il terremoto è parte del presente di tutti noi ed è giusto ricordarlo. Vale la pena visitare il museo, ma quel che si esperisce è - ripeto - una mera visita multimediale.

Museo
Umberto Santaterra
5/5

a sera ero contento di essere entrato a visitare il museo, ma onestamente sono stato un po' spinto. non essendo in uno dei miei periodi più sereni, e pur non essendo stato coinvolto da questa tragedia direttamente (ero bambino, e dalle mie parti gli adulti avevano avvertito il movimento in casa ed eravamo scesi comunque tutti giù in strada) la mia titubanza era data appunto dal rischio di farmi coinvolgere emotivamente in qualcosa di sconvolgente, cosa di cui non avevo voglia in questo week end.
Ha cambiato tutto un 'accoglienza affabile, preparata, colta; una persona coinvolta e discretamente coinvolgente della cui presenza e presentazione siamo stati davvero privilegiati, poter disporre della sua conoscenza e delle sue risposte alle nostre sollecitazioni ci ha permesso di accedere al museo con un'altra consapevolezza.
il museo vuole offrire un occhio alla tragedia sicuramente dal punto di vista emozionale, con foto e documentazioni grafiche, e con l’interessante possibilità per il visitatore di registrare un video con la sua personale e soggettiva testimonianza, sottolineando però anche il coinvolgimento di molti diversi attori, e a diversi livelli, e (un aspetto che a me è risultato molto interessante prospettatomi dalla docente di cui scrivevo prima) la nascita – a partire da quel momento subito successivo alla tragedia - di un modello friulano. Voglio sottolineare questo aspetto, perché ha cambiato radicalmente il mio pensiero nel visitare il museo. Non è stato più nella mia testa un museo storico, nel senso che ripercorre “semplicemente” quello che è accaduto, ma è anche e soprattutto il delinearsi di come la gente ha saputo e ha voluto ripartire da lì, la testimonianza della forza morale delle persone coinvolte, la solidarietà, il voler ripartire (scene di un matrimonio che si è voluto comunque celebrare a poca distanza di giorni, si può immaginare in quali condizioni) il leggere questo evento quasi paradossalmente come il nascere di una serie di conoscenze e di opportunità a diversi livelli (a partire da quelli emotivi, a quelli occupazionali, alla nascita dell’Università, alla consapevolezza di dover vivere in un’area che sarà sempre soggetta al rischio terremoto, e dall’insieme di tutti questi livelli ricostruire anche la propria vita. Non solo un museo storico, come dicevo, ma un museo
rivolto al futuro.
Un particolare ringraziamento alla persona che ci ha accolti, di cui purtroppo non so il nome, senza della quale il museo sarebbe stato una visita interessante ma di cui non avremmo potuto coglierne (e conseguentemente apprezzarne) il vero senso.

Museo
Anton Maria Prati
5/5

Un’esperienza straordinaria, profondamente toccante, con un repertorio di immagini d’archivio capace di asciugare la suggestione e restituire l’unicità del segno dell’Orcolat sulla carne e lo spirito dei Friulani.

Vi sono singoli scatti capaci di valere da soli la visita, e che nel contesto del museo assumono, se non la sacralità, la predisposizione, l’attenzione e l’intenzione verso i quali l’ottimo percorso e l’allestimento sanno condurre il visitatore.

Le sale multimediali ad opera del laboratorio di interazione uomo-macchina dell’Università degli Studi di Udine riescono, nella loro essenzialità, sia a riassumere la realtà del sisma nel suo incessante riproporsi nei mesi del ‘76 sia, attraverso l’iper-realismo di un’eccellente simulazione fisica del crollo del duomo, a capirne il dramma materiale da una prospettiva soggettiva.

Una visita intensa ed unica, capace di far sentire vivo il legame tra la realtà e la rappresentazione e di comunicare quanto sia vero e sentito tutto ciò che si legge, vede e ascolta a Venzone e nel Friuli.

Grazie anche per la gentilezza e la simpatia trasmessa dallo staff del museo.

Museo
Fabiana Cemulini
5/5

È stato come rivivere un vissuto. Le immagini e le spiegazioni dell'addetta al museo molto precise. Il filmato che riguarda il Duomo di Venzone ti fanno essere parte della tragedia. Consiglio vivamente una visita.

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