MILS - Museo delle Industrie e del Lavoro Saronnese - Saronno, Provincia di Varese

gennaro del giudice

Bellissimo museo del lavoro , contiene scorci di attività ferroviarie, uno scambio perfettamente funzionante con itinerario di partenza e arrivo, corredato da apparato meccanico e annuncio sonoro. Si trovano esposti anche motori diesel inizio secolo della Isotta Fraschini che venivano utilizzati per la trazione diesel dei treni. Inoltre ci sono i macchinari per la fabbricazione dei biscotti e dei dolci in generale della Lazzaroni.Notevole la collezione di apparecchi radio di inizio secolo.Il tutto gestito da pensionati ex dipendenti e tutto assolutamente gratuito. Molto consigliato.

Sara Colombo

Bellissima esperienza! Il museo è molto ricco di macchine industriali di fine ottocento/inizi novecento. Ha un bellissimo vagone del treno che può essere percorso dai bimbi con grande entusiasmo!
È gestito da volontari che trasmettono tutta la loro passione raccontando importanti pezzi di storia.
La visita è gratuita. Volendo si ha l'opportunità di contribuire alla diffusione della cultura lasciando una piccola offerta.

Emanuele C

A parte il fatto che ci siamo recati pensando che fosse aperto quando in realtà non lo era per una errata interpretazione del messaggio di riapertura sul sito, abbiamo incontrato un signore veramente gentile che ci ha fatto accedere lo stesso. È gestito da appassionati e volontari che ci mettono anima e corpo per trasmettere quei valori che mi sembra di aver ritrovato non solo nella carrozza e nella motrice (appena restaurata per giunta) che si possono visitare, ma in generale nei cimeli che sono esposti. Ogni "area" valorizza e mostra un po' di quel acume imprenditoriale che ha fatto grande l'Italia. Ingresso libero, ma una piccola donazione per chi porta avanti questo luogo con passione mi sembra una giusta soluzione. Peccato che come al solito si abbia a disposizione un patrimonio da poter valorizzare, ma non si riesca a farlo.

Giorgio Porceddu

Ingresso gratuito gestito da volontari molto competenti e simpatici che accompagnano nella visita dando spiegazioni storiche appassionanti. Da visitare assolutamente!

Gabriele Busnelli

Il museo, visitabile gratuitamente solo nei pochi giorni in cui è aperto, affastella - purtroppo con criteri museologici antiquati, a dir generosamente - affascinanti reperti del brillante passato industriale di Saronno. Non è solo una esibizione altamente istruttiva sulla storia locale, ma molti oggetti (soprattutto i vecchi manifesti pubblicitari) assurgono al livello di veri e propri oggetti d’arte.

Fil425

Bellissimo!! Fantastica la parte dedicata alle Ferrovie Nord, ma anche il resto non era da meno!! Un grazie speciale al signor Carmine, simpaticissimo e molto bravo a spiegare!! 9/5/2021

Aggiornamento: dopo quasi 2 anni, ho deciso di tornare per rivedere la splendida esposizione del museo. Ho ritrovato nuovamente volontari altamente gentili e appassionati, che sicuramente migliorano ulteriormente la già ottima visita. 16/4/2023

Enrico Basilico

Un piccolo museo sulle attività industriali di Saronno dal 1800. Tanti pezzi unici custoditi da instancabili volontari.
Ci hanno mostrato tanti particolari e dispositivi che le giovani generazioni non conoscono neanche per sentito dire.
Da visitare sicuramente.

Edgardo Eddy Tavazza

Museo unico nel suo genere. Unisce la storia dell'industria cittadina tra 800 e 900 con la storia della più importante di tutte le infrastrutture: Le Ferrovie; che sole hanno permesso la crescita di quella che prima era solo una borgata di provincia al rango di polo industriale e di comunicazione di importanza regionale e nazionale. E questo per merito del belga Albert Vaucamps finanziatore nel 1876 della ferrovia Milano Saronno e Milano Erba. Il Vaucamps voleva prolungare da Saronno la ferrovia fino a Mendrisio, anticipando di qualche anno il valico di Como Chiasso. Ma pare che il consiglio comunale Saronnese non raggiunse un accordo e così si perse l'occasione per fare del borgo un polo ancora più importante. Al momento (primavera 2024) è in fase di spostamento per consentire importanti lavori nel deposito di Ferrovienord.