Casa Carducci Museo - Bologna, Città Metropolitana di Bologna

Miria Manzana

Esperienza molto interessante, brava la guida a raccontare aneddoti e particolari della vita del grande poeta, partendo dal monumento nel giardino della casa, all'interno, tra i suoi libri, si respira cultura e passione.

Iacopo Pisotti

Ci sono andato assieme a due miei amici ed essendo studenti non abbiamo pagato niente per fare la visita alla casa Carducci e al museo del Risorgimento.
Al piano terra si trova il museo del Risorgimento con vestiti, armi, documenti, foto, francobolli ecc ecc e il tutto é disposto in ordine cronologico e con un accuratezza nei dettagli incredibili . Chicca incredibile a mio parere sono 2 armadi/archivi che si possono aprire e trovare varie cose del periodo scelto, il tutto basato tramite una leggenda consultabile affianco.
Al piano superiore si trova invece il museo di casa Carducci. É possibile posare gli zaini in un apposito cassetto di sicurezza. La casa é qualcosa di mozzafiato, tutti gli arredi del poeta sono tutt'ora presenti, compresi i libri infiniti che quest'ultimo possiede. É presente il premio Nobel che vinse nel 1906 e altre onorificenze. Inoltre vi sono diverse foto e ritratti delle persone che Carducci ammirava, tra cui la regina Margherita, che diede un forte aiuto all'autore nel periodo della sua malattia installando anche i caloriferi e pagando per lui alcune cose che egli necessitava.
La casa é composta da più o meno 5/6 stanze e più o meno analogo é il museo al piano terra. Il tempo di visita è di più o meno 45 minuti per entrambi.
Lo staff all'interno é molto cordiale e ci hanno spiegato nel più minimo dettaglio ogni informazione. Consigliato soprattutto se siete studenti e avete l'ingresso gratuito.

gianfranco arr

Spettacolare sia la casa di Carducci con una brava guida, sia il museo del Risorgimento dove ho trovato pure una piacevole e inaspettata collezione di francobolli. L'ingresso costa cinque euro, ma ne vale la pena. Abbastanza soddisfatto.

Jessica Collu

Entrati, il profumo dei volumi antichi ci ha inebriato.
Sognanti, ammiravamo quelle stanze, quel mobilio, quella meraviglia...
Con noi, non solo la guida.
Varcata la soglia, ho sentito che era con noi. Un tepore donato dal rispetto portatogli.
Interessante e ben allestito anche il museo al piano terra dedicato al Risorgimento.

Frank Benson

Il Museo Casa Carducci si trova nella stessa struttura del Museo del Risorgimento, al piano superiore. Esso consiste nell'abitazione privata del primo Premio Nobel della Letteratura italiano Giosuè Carducci, che insegnò a Bologna tra il 1860 e il 1904. All'ingresso si segnalano le immagini di Garibaldi, Carducci e Ugo Bassi, il poeta-ribelle. La Casa Museo è composta dal suo studio, la biblioteca, la stanza della mamma e il suo letto. Contiene tanti oggetti autentici del poeta, come libri (circa 40.000, ordinati dallo stesso Carducci), premi (tra cui la medaglia del Nobel) e ritratti. Una curiosità: l’orologio in sala da
pranzo è fermo all’ora della morte del poeta. Dopo la scomparsa del grande letterato, la dimora venne acquistata dalla regina Margherita di Savoia con l'intenzione di farne un museo. P.S. Il giardino antistante è visitabile a richiesta.

Giuseppe Tattarletti

Non ho visitato il museo perché sono principalmente interessato al Monumento a Carducci, che recensico:

Monumento a Giosuè Carducci, giardino di Casa Carduccci, Bologna (1909-27).
Autore: Leonardo Bistolfi (1859-1933).

Il monumento rappresenta una complessa allegoria, dove la figura del poeta è illustrata dalla sua opera percepita nel suo evolversi e in stretto legame con le vicende storiche in cui è maturata. Il baricentro del monumento è costituito dalla figura di Carducci seduto su un podio con le gambe incrociate.

Se la mano sinistra si posa su un libro, il mento si appoggia sulla destra che regge alto il volto, ritratto ben definito, mentre le vesti si dissolvono in basso. Lo sguardo è rivolto lontano, in un punto imprecisato; l'espressione è assorta, vigile, concentrata, accigliata.

Dietro di lui, un altorilievo fa da fondale e due gruppi statuari ai lati sono dislocati in modo asimmetrico rispetto alla scalinata a cavea di pietra serena. Proprio l'asimmetria e il decentramento sono le qualità distintive dell'opera.

Per la realizzazione del monumento, Bistolfi si avvalse del contributo prezioso dell'architetto genovese Mario Labò (1884-1961). La traduzione in marmo bianco delle sculture fu attuata presso lo studio Nicoli di Carrara.

Impossibile non ricordare il "Pensatore" di Rodin e da questo, l'opera di Michelangelo. Bistolfi tuttavia non accantona il pittoricismo del proprio stile e perviene ad una composizione equilibrata, memore dell'opera sua precedente e della tradizione della scultura monumentale italiana, di cui fu erede tra i migliori.

Nadia Chinelli

Luogo magico. Lì il tempo di è fermato....esci e ti viene voglia di andare a rileggere Carducci ❤️

Chiara Colasante

Vivo a Bologna va visto, sarà sottovalutato, chissà.
A me è piaciuto tantissimo, si entra in piccoli gruppi per la visita alla casa-museo di Carducci al primo e secondo piano. Invece al piano terra, non da meno, il Museo del Risorgimento, merita di essere visto.
Biglietto, 5 euro, ben spesi.